Iscriviti

Sopravvissuto 19 giorni nella giungla: la storia di Yossi Ghinsberg

Seguici sui nostri canali social

Indice articolo

Nel novembre 1981, Yossi Ghinsberg aveva 22 anni e aveva appena terminato il suo addestramento militare. Voleva esplorare il mondo ed era in cerca di avventura

Decise di partire per il Sud America e mentre fece l’autostop per andare dal Venezuela alla Colombia e poi alla Bolivia incontrò Marcus Stamm. Markus era un insegnante di scuola elementare ed era noto come campione di tennis multiregionale. 

All’epoca Marcus stava attraversando una crisi personale poiché la sua fidanzata di lunga data, che lo aveva seguito in Sud America, si era appena separata da lui.

Yossi e Marcus viaggiarono insieme a La Paz in Bolivia che con i suoi  3.650 m di altitudine è la capitale più alta del mondo.

Lì, Yossi e Marcus incontrarono Karl, un austriaco che sosteneva di essere un geologo. 

Sulla sinistra Kevin Gale

Karl disse a Yossi che stava pianificando una spedizione nella giungla Amazzonica e gli raccontò storie su un antico villaggio indigeno nascosto nel profondo della foresta e abitato da una tribù che aveva visto pochi uomini bianchi nella loro vita e proprio da quelle parti si sarebbe nascosto l’oro

Yossi convinse un terzo amico, Kevin Gale, ad unirsi a questa spedizione, un fotografo americano dell’Oregon che incontrarono durante il loro viaggi. 

Il viaggio in Amazzonia

Così Yossi, Marcus e Kevin decisero di partire per questa avventura e seguirono Karl in aereo fino a La Paz, e da lì viaggiarono fino ad un villaggio chiamato Asariamas,

Quindi il gruppo iniziò a risalire il fiume Asariamas attraverso le montagne diretti alla leggendaria destinazione di Karl.

Dopo aver preparato alcune provviste negli zaini, i quattro uomini si inoltrarono nella giungla boliviana e si allontanarono dalla civiltà con Karl in testa che faceva strada.

C’era vita animale ovunque intorno a loro, uccelli, scimmie, ragni, serpenti e insetti di ogni tipo.

Karl disse loro che non avrebbero portato cibo a parte riso, fagioli e sale e che avrebbero ucciso animali selvatici nella giungla per sopravvivere. 

Camminarono per diversi giorni e iniziarono a rimanere senza cibo poiché Yossi, Marcus e Kevin si aspettavano di arrivare a destinazione entro pochi giorni.

Alla fine, a corto di scorte, dovettero mangiare scimmie. 

Marucs però si rifiutò di mangiarle e inevitabilmente cominciò ad indebolirsi fisicamente. inoltre il suo piede cominciava a marcire a causa di un infezione non riusciendo quindi a tenere il passo con il resto del gruppo.

In realtà Marcus aveva la tendenza a lamentarsi spesso, per questo motivo il gruppo non gli dava troppo peso ma dopo una settimana di sofferenza non riuscì più a proseguire.

I quattro uomini decisero di abbandonare il viaggio e tornare ad Asariamas, poiché Marcus non riusciva più a camminare oltre. Tornarono al fiume ma Kevin e Yossi erano estremamente arrabbiati con Marcus poiché il loro sogno era andato in frantumi e accusarono la sua riluttanza a mangiare la selvaggina come causa dei loro problemi.

Il piano del rafting sul fiume

Quando i quattro uomini tornarono al villaggio, Karl propose un nuovo piano, ovvero quello di fare un rafting lungo il fiume Tuichi.

Con l’aiuto degli abitanti del villaggio, costruirono la zattera e si diressero a valle.

Il fiume però più avanti diventava pericolodo a causa delle rapide del San Pedro Canyon e Karl disse al gruppo che non erano adatte per passare con una zattera. Inoltre confidò anche non sapeva nuotare e si rifiutò di proseguire via fiume.

Così il gruppo si divise.

Kevin e Yossi invece decisero di continuare a fare rafting lungo il fiume mentre Karl e Marcus pianificarono di risalire il fiume fino al villaggio di Ipurama, vicino alla sorgente del fiume, e da lì tornare a La Paz.

Kevin e Yossi e il San Pedro Canyon

Così Kevin e Yossi si avvicinarono alla cascata nel San Pedro Canyon sulla zattera ma persero il controllo in una serie di rapide impetuose. Il fiume era stretto e scorreva molto veloce. I due uomini si scontrarono con una grossa roccia che li gettò in acqua e si divisero. Kevin arrivò sano e salvo alla riva, ma Yossi continuò ad essere trascinato dal fiume. 

Rimase a galla finché le acque non si calmarono e poi raggiunse la riva nuotando. Fortunatamente però riuscì a recuperare lo zaino con alcune provviste essenziali

Kevin Gale viene salvato

Kevin fu salvato dai pescatori locali dopo essere rimasto bloccato per cinque giorni galleggiando su un tronco nel fiume e tornò a La Paz. 

Visitò il consolato israeliano e austriaco per chiedere il loro aiuto nella preparazione delle missioni di salvataggio per gli uomini scomparsi.

Gli fu detto dalle autorità del consolato austriaco che Karl, l’uomo che organizzò questa spedizione alla ricerca dell’oro era in realtà un criminale ricercato dall’Interpol. Non era un geologo.

Yossi Ghinsberg perso nella giungla

Yossi trascorse le tre settimane successive perso senza rifornimenti o attrezzature. Finì rapidamente il riso, ma di tanto in tanto trovava bacche e frutti nella foresta, cercava uova dai nidi e aspettava persino che una scimmia cadesse per poterla mangiare.

Affrontò attacchi di cinghiali, la costante minaccia di serpenti velenosi, morsi di termiti e, nella sua sesta notte da solo nella giungla, anche un giaguaro affamato.

Infatti una notte Yossi stava dormendo quando fu svegliato da un fruscio e si risvegliò faccia a faccia con un giaguaro. Afferrò una bomboletta di repellente per zanzare e con un accendino e improvvisò un lanciafiamme che riusci a spaventare il giaguaro.

Ma l’esperienza peggiore di tutte fu rappresentata dal camminare giorno dopo giorno in quella che sperava fosse la direzione dell’insediamento più vicino senza avere più pelle sulle piante dei piedi..

Trovò anche dei vermi incastrati sotto la sua pelle una mattina si svegliò con dolori in tutto il corpo dopo aver inconsciamente passato la notte in un termitaio.

Pensieri di suicidio e la ragazza misteriosa

Il 17° giorno del suo calvario, un aereo volò sopra di lui ma a causa della fitta giungla non lo videro. 

Yossi singhiozzava nel fango, contemplando il suicidio quando, quando alzò lo sguardo e gli sembrò di vedere una ragazza. 

Per due giorni ebbe la compagnia di questa ragazza indegna chenon proferì mai parola. Yossi costrui un accampamento per entrambi e creò uno spazio per per dormirle accanto.

Una notte però Yossi provò ad abbracciarla e capì che in realtà non c’era nessuno accanto a lui.

Diede dato di matto perché se l’aveva immaginata in modo così nitido e reale significava che stava diventando pazzo.

Le disavventure non finiscono qui perché Yossi rischio di annegare per ben due volte dopo che la peggiore tempesta degli ultimi dieci anni colpì l’area.

Dopo essere immerso nel fango per la seconda volta pensò di farla finita e suicidarsi ma poi pensò che dopo tutto quel tempo aggrappato alla vita, non aveva senso farlo dopo 19 giorni di lotta.

Il salvataggio di Yossi Ghinsberg

Yossi fu salvato il giorno successivo, dopo quasi tre settimane, dopo essersi aggrappato a malapena alla vita.

Dopo aver sentito il rumore di un motore, Yossi tornò al fiume vicino e sorprendentemente si imbatté in Kevin che era con gli indigeni e aveva organizzato una missione di ricerca e salvataggio.

Trovarono Yossi dopo tre giorni di ricerca e tre settimane dopo che fu dichiarato disperso. Yossi trascorse i tre mesi successivi al suo salvataggio ricoverato in ospedale.

La scomparsa di Ruprechter e Stamm

Karl e Marcus non furono mai più visti né sentiti. Nonostante i tentativi di diverse missioni di ricerca e salvataggio non furono mai stati trovati e non trovarono nessun segno di fuochi da campo, rifiuti umani o prove di animali uccisi o vegetazione tagliata.

Quello che è successo ai due uomini rimane un mistero. Karl ha lasciato Marcus al suo destino dato il suo piede malato e poi si è disperso? O come criminale è semplicemente scomparso nella giungla boliviana o più lontano in America Latina? Tutt’ora rimane un mistero. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi
Condividi
Condividi
Condividi
Condividi
Simone Talamo

Simone Talamo

Sono appassionato di viaggi e avventure. Ho deciso di creare Missione Avventura per aiutare le persone ad esplorare i luoghi più remoti e affascinanti del pianeta immersi nella natura selvaggia.
Iscriviti alla lista d'attesa Ti informeremo appena si apriranno le iscrizioni così non perderai il tuo posto.
Email I tuoi dati con noi sono al sicuro.

Ricevi contenuti esclusivi

Corso Orientamento 18-19-20 Novembre