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Difendersi da animali selvatici nel bosco

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In molti ci avete chiesto come affrontare eventuali incontri con animali selvatici e quale comportamento bisogna avere per evitare spiacevoli conclusioni, sia per noi che per l’animale. 

Bene, in questo articolo facciamo un po di chiarezza sull’argomento parlando di come poterci difendere dall’attacco dei principali animali che possiamo incontrare durante le nostre escursioni.

Nello specifico in questo articolo vediamo come comportarci se incontriamo:

  1. Un Cinghiale
  2. Un Lupo
  3. Un Orso
  4. Una Vipera

Sei pronto? Cominciamo!

Difendersi da un Cinghiale 

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Quando si parte per l’avventura nel bosco, le probababilità di incontrare un cinghiale sono molto alte.

Il cinghiale, così come tutti gli animali selvatici ha un’innata diffidenza nei confronti dell’uomo.

Nei boschi in cui può trovare cibo non è raro sentirlo grufolare, ovvero razzolare grugnendo mentre scava il terreno alla ricerca di ghiande e altro da mangiare, e la sua prima reazione, anche in branco, sarà sempre quella di allontanarsi dall’uomo

Ad ogni modo si possono verificare due situazioni in cui il cinghiale potrebbe decidere di attaccarci.

La prima è quella in cui il cinghiale si trovi senza via di fuga, in questo caso, al di sotto della fisiologica distanza di sicurezza, tenderà a difendersi, e la cosa più saggia da fare è fermarsi a debita distanza e, senza movimenti bruschi o rumori improvvisi, allontanarsi tenendolo d’occhio; oppure trovare riparo su un rialzo dove non si può essere raggiunti.

La seconda situazione a rischio è quella di incontrare una femmina con i cuccioli: l’istinto materno e l’impossibilità di darsi alla fuga con la sicurezza di portare in salvo tutta la prole, anche in questo caso potrebbe indurre l’animale alla difesa. 

Ma finché si rimane a debita distanza e non lo si spaventa la prima opzione istintiva rimarrà ancora quella di allontanarsi da noi. 

Per godere della nostra avventura nei boschi senza incorrere in rischi inutili, basta rispettare alcune semplici regole:

1. Documentarsi. “Le precauzioni non sono mai troppe. Meglio documentarsi sulla zona che si decide di visitare. Se ci sono boschi di quercia o faggete è probabile che ci siano cinghiali nei dintorni perché vanno ghiotti di ghiande”.

2. Osservare. “È molto importante stare attenti ai segnali del terreno. Le grufolate, ossia i segni che lasciando i cinghiali scavando col grugno nel terreno, sono riconoscibilissime”.

3. Ascoltare. “Il cinghiale si muove in branco ed è piuttosto rumoroso. Preferisce muoversi all’imbrunire o di notte, quindi fondamentale è sapere che aggirarsi al buio è più pericoloso”.

4. Mantenere la calma. “Se si è coinvolti in un incontro ravvicinato, la prima regola è mantenere la calma. Scappare è inutile, i cinghiali corrono più veloci di noi”.

5. Fare rumore. “Fare rumore per spaventare gli animali,  i cinghiali tendono a essere paurosi e a scappare”.

6. Tenere il cane al guinzaglio. “Se si è in compagnia del proprio cane, fare molta attenzione. I cinghiali lo riconoscono come un predatore minaccioso, perché lo associano al lupo o ai cani dei cacciatori, e in un ipotetico scontro ad avere la peggio sarebbe il cane.

Difendersi da un Lupo 

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A differenza di altri predatori, che si affidano soprattutto al confronto fisico, il lupo basa le sue strategie di difesa sulla velocità e rapidità delle azioni, unita ai sensi molto sviluppati.

E’ per questo motivo che, nella stragrande maggioranza dei casi,un lupo si accorge della presenza umana molto prima del contrario, fatto che determina l’allontanamento dell’animale ancor prima che noi ce ne accorgiamo: certamente molte persone sono venute a contatto con i lupi ma semplicemente non se ne sono accorte! 

I lupi non si fidano di noi umani, perciò ci evitano con cura, ma se fossimo noi a violare le zone frequentate dai lupi bisogna tenere presente alcune semplici norme di comportamento.

 
Il cibo
Un lupo, come qualsiasi animale selvatico, è particolarmente vulnerabile quando è impegnato a consumare i pasti, quindi in quei momenti i suoi sensi sono tesi ad individuare e scongiurare eventuali minacce. 

Se dovessimo imbatterci in un lupo intento a cibarsi della sua preda, è essenziale tornare sui propri passi mantenendo la calma, a quel punto il lupo recupererà il suo pasto e si sposterà in una zona poco distante oppure, non percependo minacce, continuerà a nutrirsi tenendo d’occhio la situazione circostante.
 
I cuccioli
Altra circostanza molto critica nella vita di un lupo è il periodo delle cure parentali nei confronti dei piccoli.

Se inavvertitamente una persona si dovesse avvicinare ad una tana occupata dai cuccioli, i lupi adulti si precipiterebbero di corsa verso l’intruso, abbaiando, ringhiando, mimando un attacco, per poi scartare all’improvviso qualche metro prima del contatto ritirandosi ululando.

Proprio le vocalizzazioni – non solo gli ululati – sono molto utilizzate dai lupi impegnati nella difesa di una tana.

Se, addentrandosi nelle zone più selvatiche frequentate dai lupi, ci si dovesse trovare improvvisamente circondati a distanza ravvicinata da qualche lupo che ulula o abbaia, si può essere certi di trovarsi nelle immediate vicinanze di una tana o di un’area di incontro dove riposano i giovani lupi.

I comportamenti messi in atto anche in questo caso rappresentano solo delle minacce che cessano nel momento in cui non si viene percepiti come tali, quindi anche in questo caso bisogna allontanarsi senza correre ed evitando di volgere la schiena ai lupi.
 
L’animale ferito
L’unico caso in cui i lupi possono risultare aggressivi a scopo di difesa, è quando sono messi alle strette come fossero caduti in una trappola.

Anche un lupo ferito può mettere in atto comportamenti aggressivi se ha la sensazione di non avere possibilità alternative e se è impossibilitato a fuggire a causa delle ferite stesse.

Ne deriva che in casi del genere è sempre opportuno ritornare sui propri passi senza voltarsi, mantenendo cioè il fronte verso il lupo, fino a raggiungere una distanza di sicurezza.

Non bisogna mai fuggire dando la schiena ad un lupo, questo è il comportamento tipico delle sue prede!

Nella rara eventualità in cui si dovesse incontrare un lupo:

1. Evitare di mettersi a correre, ma assumendo un atteggiamento aggressivo muoversi verso il lupo gridando e battendo le mani nel caso il lupo tentasse un approccio

2. Non girarsi per sfuggire al lupo, ma continuare a mantenerlo di fronte. Se c’è un’altra persona e si incontra più di un lupo, mettersi schiena contro schiena e prendere lentamente distanza dai lupi ritrarsi lentamente, sempre guardando in direzione del lupo, mantenendo sempre l’atteggiamento aggressivo sopra descritto

3. Non interferire con la sua caccia. Ovviamente, se capita di assistere a una predazione in diretta su animali selvatici, si raccomanda di non interferire in nessun modo con l’azione di caccia del lupo per “salvare” la preda: il lupo sta semplicemente facendo il suo “lavoro” di predatore – è un fattore di selezione naturale e come tale va rispettato. È normale simpatizzare per la preda e provare compassione per l’animale che viene ucciso, ma le predazioni fanno parte della “normale amministrazione” di quel complesso e meraviglioso sistema vivente che è la natura di cui siamo parte.

4. Se un lupo dovesse attaccare, rannicchiarsi a terra e difendersi con qualunque cosa a disposizione (rocce, bastoni o altro)

5. Utilizzare strumenti che producono rumore

6. Se necessario arrampicarsi su un albero, i lupi non sono in grado di farlo

7. Nelle aree frequentate dal lupo non lasciare i cani incustoditi liberi di vagare

8. Nel corso delle escursioni non abbandonare rifiuti

9. Se si cucina cibo all’esterno provvedere a pulire con cura l’area


 
Aggressioni di lupi nei confronti dei cani
Nell’ambiente naturale i lupi sono abituati a difendere i loro territori dall’intrusione di altri lupi, al punto che è normale che si sviluppino dispute molto accese.

Analogamente i lupi possono essere piuttosto aggressivi nei confronti dei cani.

Anche se l’incontro fra un lupo ed un cane si risolve mettendo in atto i normali comportamenti sociali, l’incontro tra più lupi e un solo cane si può tramutare in un attacco dei lupi nei confronti del cane.

I lupi si possono avvicinare aggressivamente verso i cani anche con persone presenti e anche quando i cani sono tenuti al guinzaglio o in braccio.

I dati fino ad oggi raccolti indicano che gli attacchi vengono indirizzati esclusivamente nei confronti dei cani e non della persona che li detiene.

Se un cane viene lasciato libero di muoversi nelle aree selvatiche frequentate dai lupi, potrebbe incontrare un individuo o anche un branco.

Impaurito potrebbe quindi scappare verso il proprietario, portando con sé i lupi che quindi entrerebbero in contatto con le persone.

Per questo motivo nel corso delle escursioni nelle aree più selvatiche frequentate dai lupi, i cani devono essere tenuti sotto stretto controllo.

Difendersi da un orso 

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Non è poi così tanto improbabile incontrare un orso durante le nostre avvenure nei boschi, specialmente in estate.

L’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello, 1921), sottospecie unica al mondo e preziosissima per la biodiversità, sopravvive infatti con una cinquantina di individui concentrati prevalentemente in Abruzzo (e in piccola parte in Lazio, Molise e Marche).

Un numero molto basso che porta la sottospecie sull’orlo dell’estinzione e rende necessarie eccezionali misure di protezione.

Ciò nonostante la possibilità di un incontro ravvicinato è tutt’altro che remota visto che una femmina d’orso, per trovare le risorse necessarie a vivere, copre un’area ampia fino a 140 kmq mentre i maschi arrivano addirittura fino a 300 kmq.

L’habitat dell’orso in Appennino è infatti quello montano, dove dominano bosco ampio d’alto fusto, radure e praterie, e sono presenti cavità dove svernare e riprodursi.

Quindi per evitare spiacevoli situazioni ecco cosa dovete sapere sull’orso: 

1. L’orso naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a distanza.

2. Ad oggi non è noto alcun caso di aggressione all’uomo da parte di un orso marsicano.

3. Incontri ravvicinati sono stati più volte documentati, ma non sono mai state raccolte evidenze o atteggiamenti di aggressione.

4. Un orso che si solleva sulle zampe posteriori non vuole minacciare ma sta semplicemente valutando la situazione.

5. Gli orsi non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo.

6. Come accade per tutti gli animali selvatici, certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa.

In particolare:

a) una femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il possibile per difenderli da un potenziale pericolo;

b) un orso che si sta nutrendo può anche cercare di difendere il suo pasto;

c) un orso ferito è più pericoloso;

d) un orso che si sente minacciato da un cane può diventare pericoloso.

Eccezionalmente un orso potrebbe simulare un attacco, ma senza entrare in contatto fisico, solo per spaventare e farci allontanare: è una possibile normale reazione di fronte a una presenza non gradita.

Ecco, invece 8 cose da fare (e da non fare):

1. Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani.

2. Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza, arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza.

3. In particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, ma anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie.

4. Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi.

5. Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero.

6. È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se nonostante tutto dovesse farlo, rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco e ai Carabinieri-Forestali.

7. Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso, disturbandolo o attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione.

8. Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari con la presenza umana, perché questo accentuerebbe i conflitti tra le due specie.

Difendersi da una Vipera

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Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia e raramente colpiscono l’uomo.

Dolore localizzato, ecchimosi fino a nausea, vomito, abbassamento della pressione sono i sintomi caratteristici

Innanzitutto vediamo come distinguere una vipera da qualsiasi altro tipo di serpente.

Solitamente in Italia la lunghezza del rettile è compresa tra 70 centimetri e il metro.

Le vipere hanno un corpo tozzo, una coda corta e tronca, in genere 1/8 della sua lunghezza.

La testa, piuttosto appiattita, possiede una forma vagamente triangolare con ben evidente la zona di passaggio tra capo e collo. La vipera quando si allontana è abbastanza lenta e a volte si riesce a distinguere la sua coda tronca.

In bocca si trovano i due grossi denti veleniferi, molto appuntiti, dotati di un canale in comunicazione con la ghiandola del veleno, che permette dopo la sua spremitura, che l’animale effettua volontariamente, di inoculare il veleno nei tessuti della vittima.

Questo serpente velenoso vive sia in zone pianeggiante che in alta montagna e preferisce boscaglie, arbusteti e zone rocciose, ma la si potrà trovare anche vicino a ruscelli o piccole pozze d’acqua dato che, per vivere, ha comunque bisogno di acqua.

Nelle prime ore della giornata la vipera, essendo un animale a sangue freddo, cercherà delle zone assolate per riscaldarsi: in questa fase i suoi movimenti sono ancora lenti ed è in questi condizioni che tenderà più facilmente a difendersi mordendo poiché non ha ancora la capacità di fuggire via rapidamente.

Nel caso avessimo deciso di fare un po’ di trekking in montagna dobbiamo ricordarci di non muoverci al di fuori dei sentieri battuti, non camminare con i pantaloni corti in condizioni di erba alta e sassinon infilare le mani tra i sassi e non prendere pietre da una pietraia senza aver prima percosso il terreno o le pietre stesse con un bastone.

Tuttavia, vediamo cosa dover fare inc aso di morso da un vipera.

Prima di tutto per evitare attacchi di panico, ricordiamo che il morso della vipera è raramente letale negli adulti che non presentano condizioni di salute particolari o gravi, mentre può essere più pericoloso nei bambini.

Inoltre la vipera non sempre inocula il veleno (in almeno il 30 per cento dei casi il suo morso è “secco”) e , non sempre la dose iniettata è causa di sintomi gravi e comunque quasi mai mortali.

In media le vipere possono produrre dai 5 ai 35 mg di veleno, ma la quantità che è inoculata non è prevedibile infatti è sicuramente,minore se la vipera ha da poco morso un altro animale e di conseguenza lo è anche la gravità dell’avvelenamento.

L’uomo ovviamente non è una preda ambita dalla vipera.

Il morso è caratterizzato dalla presenza di due segni di puntura profondi, e distanti tra di loro 6-8 millimetri che continuano a produrre sierosità.

La zona del morso va accuratamente immobilizzata (profilassi antitetanica si praticherà in ospedale).

Meglio rimuovere anelli, orologi, bracciali.

La sede interessata del morso va immobilizzata come se fosse fratturata allo scopo di rallentare la diffusione del veleno, ricorrendo al posizionamento di stecche senza però occludere la vista della zona interessata (il bendaggio mediamente compressivo solitamente è riservato a serpenti più velenosi come quelli asiatici o australiani ).

La persona che ha subito il morso non deve eseguire alcun tipo di movimento per evitare che il veleno si diffonda nel sangue in maniera ancora più accelerata. Il prossimo passo da fare è chiamare il 118 che darà le prime direttive da mettere in uso.

In attesa dell’arrivo dei soccorsi o durante il tragitto verso il Pronto Soccorso più vicino bisogna assolutamente evitare di succhiare il veleno con la bocca, applicare lacci emostatici, somministrare sieri antivipera o posizionare ghiaccio sulla ferita.

Non utilizzare il siero antivipera. L’uso del siero è riservato solo all’ambiente ospedaliero per l’alto rischio di choc anafilattico e perché va conservato a una temperatura di 4° per non perdere di efficacia (cosa impossibile se si trasportasse in uno zaino). 

Bene, siamo giunti al termine di questo lungo e “spero” interessante articolo.

Per commentare puoi scorrere in fondo all’articolo.

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Ti auguro buone avventure.

Un abbraccio,
Simone

10 risposte

  1. Allora ci sono alcune inesattezze o se vogliamo delle superficialità. il cinghiale non frequenta solo querceti o faggete,ma sta volentieri nei boschi di castagne delle quali si ciba e vicino a qualunque tipo di rifiuto alimentare.Il lupo difficilmente è da solo, caccia con la tecnica del branco ed è moto territoriale,questo vuol dire che se si invade quello che considera il suo territorio ,aggredisce,normalmente i cani,e occasionalmente anche l’uomo se pensa di farla franca.La vipera ,Non va dimenticato che la vipera è un animale a sangue freddo per cui difficilmente la troveremo durante le stagioni fredde; tende a svernare in cosidetta ibernazione.

    1. In effetti ci sono Lupi solitari e, solitamente, si tratta di esemplari in dispersione, in grado di riprodursi, cioè in cerca di una femmina per poter colonizzare un nuovo territorio. Altro caso di Lupo solitario potrebbe essere rappresentato da soggetti di un branco che si è disgregato a causa della morte del maschio alfa. Quest’ultimo caso è il tipico risultato di un atto di bracconaggio dove il capobranco,alfa, non è più in grado di tenere unito il branco.

  2. Articolo molto bello per una persona poco esperta. Ti consiglierei di linkare della bibliografia al riguardo in cui si possono trovare approfondimenti. Inoltre un appunto sulla vipera: In particolari casi non si noteranno due segni rossi ma solo uno in quanto l’animale può aver perso uno dei denti. Infine, più che durante il movimento, è rischioso essere morsi da una vipera durante le pause, quando senza pensare si appoggia lo zaino o ci si siede sull’erba o a ridosso di pietre/massi.

  3. grazie Simone: molto chiaro e lineare come di rado si trova, mi manca solo una eventuale differenziazione fra gli orsi ed i lupi appenninici e quelli sloveni o delle alpi per il loro comportamento con l’uomo (in altre zone del globo SEMBRA che gli orsi ad esempio siano più aggressivi), vorrei essere sicuro di poter applicare gli stessi criteri che hai chiarito sopra anche per le mie zone del nord-est.

  4. Per il morso di vipera, la siringa succhia veleno, è uno strumento utile, consigliabile o meno? Se utile come dev’esser usato? Grazie mille

  5. In caso di aggressione di cinghiali e/o lupo, quelle pistole al peperoncino che si trovano in libera vendita secondo la vostra esperienza hanno effetto dissuasivo reale?

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Simone Talamo

Simone Talamo

Sono appassionato di viaggi e avventure. Ho deciso di creare Missione Avventura per aiutare le persone ad esplorare i luoghi più remoti e affascinanti del pianeta immersi nella natura selvaggia.
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