Senza dubbio affrontare una spedizione esplorativa nel deserto affascina moltissimi avventurieri, specialmente per quelli che amano gli ambienti caldi.
Il Deserto Trekking sta diventando sempre più popolare e con il giusto equipaggiamento, diventa fruibile per chiunque desideri intraprendere un’escursione nell’affascinante ambiente desertico e immergersi nei paesaggi sinuosi delle dune.
Ma come si organizza e come ci si prepara per esplorare un deserto?
Per organizzare una spedizione nel deserto dovrai:
- Scegliere il deserto da esplorare e il periodo dell’anno
- Creare un itinerario da percorrere
- Preparare il vestiario e l’equipaggiamento adeguato
Scegliere il deserto da visitare

Tra i deserti più grandi e popolari troviamo:
Sahara : 8 600 000 km2
Deserto d’Arabia : 2 230 000 km2
Deserto Libico : 1 683 000 km2
Deserto Australiano : 1 500 000 km2
Deserto del Gobi : 1 036 000 km2
Alcuni deserti sono caldi tutto l’anno (per esempio il Sahara), altri sono freddi in inverno (deserto del Gobi, deserto Mongolo, deserto del Takla-Makan in Cina) ma ricordate che in molti (non tutti) deserti c’è una fortissima escursione termica che potrebbe lasciarvi davvero sorpresi, quindi meglio informarsi prima.
Una delle persone che partì per un’avventura del genere fu la scrittrice australiana Robyn Davidson che nel 1977 attraversa il deserto australiano per 2.700 km, partendo da Alice Springs fino ad arrivare all’Oceano Indiano, con la sola compagnia di quattro dromedari ed il suo fedele cane.
E’ stato scritto un libro su questa fantastica impresa che ti consiglio di leggere, si chiama Orme e lo trovi anche su Amazon cliccando qui.
“A tal proposito ti consiglio anche di vedere il film Tracks”
Ma, come si può organizzare una spedizione nel deserto, cosa portare con noi nello zaino e sopratutto… se qualcosa va storto, come posso sopravvivere in un ambiente così arido?
Creare l’itinerario e orientarsi nel deserto

Ovviamente per esplorare un deserto dovrai studiare molto attentamente da casa il percorso e dovrai portare con te la mappa del posto, una bussola e un Gps con la traccia salvata all’interno.
Per creare un itinerario dovrai unire più fonti e raccogliere più informazioni possibili, specialmente sui punti in cui fare rifornimento di acqua per poi tracciare un percorso sul tuo Gps e/o sulla tua mappa da seguire.
E’ molto importante imparare la cartografia però per non affidarsi solo ai strumenti tecnologici.
Se invece vi trovate in una situazione di emergenza e necessitate dei punti cardinali da usare con la vostra cartina, nel deserto la soluzione migliore è quella di affidarsi alle stelle, e in particolare nell’emisfero nord alla stella Polare (Polaris). La stella polare è sempre fissa nel cielo, non si sposta, e può essere sfruttata per individuare uno dei poli geografici. Per trovare la stella Polare nel cielo bisogna affidarsi all’Orsa Maggiore, mentre nell’emisfero Sud bisogna trovare la Croce del Sud. In generale potete usare anche gli altri metodi di orientamento con il Sole ma per per ulteriori informazioni guardate il post dedicato all’orientamento.
Come vestirsi per affrontare il deserto

Per la tua avventura nel deserto non dovrà mai mancare:
- Cappello: con una falda larga e una corona chiusa, la testa e il corpo sono ulteriormente protetti (come questo).
- Abiti lunghi e larghi: utilizza colori chiari per attirare il meno possibile il calore ma ti consiglio di portare anche vestiti scuri con te, per usarli nelle giornate più ventose (più avanti approfondisco questo tema). Inoltre possibilmente qualcuno di questi con colori assicurati che abbia un colore acceso per essere visto meglio dai soccorsi in caso di emergenza. Usa abiti con tessuti naturali di lino o cotone.
- Occhiali da sole: che escludono la luce ultravioletta, sono una buona idea e alcuni studi affermano che possono aiutare a prevenire la cataratta in seguito.
Pensate che la Forclaz, la marca di prodotti più tecnici del Decathlon, ha perfino dedicato una linea di abbigliamento con calzature specifiche per il trekking nel deserto, ecco il video:
Altre aree di preparazione includono il trasporto di acqua sufficiente, un kit di pronto soccorso e di sopravvivenza per ambienti desertici, un coltello robusto e affilato e alcune conoscenze utili.
Vestiti chiari o scuri nel deserto?

Immediatamente potremmo rispondere “Vestiamoci di bianco!”, perché sappiamo che questo colore assorbe poco la radiazione solare. Sbagliato!
In molti paesi caldi, tuttavia, la gente del posto indossa colori scuri. Nel deserto del Sinai, per esempio, i beduini si vestono anche di nero. A primo impatto potremmo pensare che questo sia controproducente, ma in realtà non è così.
Il colore di una superficie determina la quantità di luce che essa assorbe: più è scura, più assorbe luce, ossia energia luminosa che si trasforma in calore.
I buoni assorbitori risultano essere anche buoni emettitori. Il bianco, che assorbe meno del nero, emette anche molto meno. Questo è il motivo per cui l’orso polare è bianco, infatti per questo animale è più conveniente conservare il proprio calore interno (emettendo poca radiazione), piuttosto che assorbire quel poco di luce solare che riceve. Il nero invece, al contrario del bianco, assorbe molto ed emette anche molto.
I nomadi del deserto indossano abiti neri perché irradiano in maniera più efficiente il calore lontano dal corpo e larghi per favorire la convezione. La gente che vive in luoghi davvero caldi indossa indumenti larghi che consentono la massima circolazione dell’aria e non abiti attillati o su misura.
Il tessuto nero quindi aumenta la circolazione dell’aria sotto l’indumento, e in definitiva il beduino si riscalda meno di una persona in abito bianco. Egli ha una brezza continua che scorre lungo il suo corpo che lo fa stare bene.
Quindi il mio consiglio è quello di portare con te anche dei vestiti neri e usarli principalmente quando la giornata è più ventosa.

Quale equipaggiamento mi serve per esplorare il deserto?

L’equipaggiamento necessario sarò composto principalmente da:
- Tenda o Tarp
- Coltello (possibilmente a lama fissa detto anche Full Tang)
- Acciarino (detto anche Fire Steel)
- Accendino e/o fiammiferi antivento
- Borraccia + Gavetta
- Corda (possibilmente Paracord)
- Torcia frontale
- Sacco a pelo (da scegliere in base alle temperature)
- Modulo isolante dal terreno
- Kit sopravvivenza (studiato appositamente per il deserto)
- Kit medico
Quanta acqua portare nel deserto?

Nel deserto, in estate, di giorno, sotto il sole, si perdono 1.5 litri di acqua l’ora. Quindi in 5 ore, “le più calde” si possono perdere 8 litri di sudore e quando si perde il 10% del proprio peso in acqua, si muore per disidratazione. Solo i cammelli possono perdere il 36% del proprio peso e sopravvivere.
Quando andai in perlustrazione nel deserto del Sahara, mi parlarono di una tribù di beduini che si vanta di essere la più resistente del deserto e dice che i suoi componenti possono resistere due giorni nel deserto, camminando continuamente, senza acqua…
Verità? Leggenda? Chi può dirlo… d’altronde più vado avanti e più mi rendo conto di quanto i limiti dell’uomo siano sempre di meno di quanto mi immagino.
Quindi quanta acqua portare per un trekking nel deserto?
Beh non è facile dare una risposta perché dipende da tantissimi fattori tra cui la distanza che si vuole percorrere, il peso dell’individuo e l’allenamento che si possiede ma approssimativamente considerate che con il forte caldo del deserto il nostro corpo avrebbe bisogno di bere circa 1 litro di acqua all’ora.
In generale quando organizzi un trekking di qualsiasi tipo, dovrai sempre preoccuparti di avere dei punti in cui farai dei rifornimenti.
In alcuni deserti ad esempio puoi trovare delle grosse cisterne che raccolgono acqua piovana (sempre se ha piovuto) da cui puoi rifornirti ma è consigliabile comunque utilizzare una borraccia filtro per potabilizzarla.
Attenzione però, non fare di queste cisterne la tua unica salvezza perché potrebbero a tutti gli effetti non aver raccolto acqua nei giorni precedenti, lasciandoti
Un piccolo trucco per far durare l’acqua più a lungo è di tenerla nella bocca in modo da umidificare la gola.
Con una scorta d’acqua limitata bisogna cominciare a bere il più tardi possibile per sfruttare al massimo le proprie riserve interne.
Se finisco l’acqua come sopravvivo nel deserto?

Cerca di imparare piuttosto a sudare il meno possibile.
Per evitare di disperdere liquidi preziosi cerca di stare all’ombra, limitando l’attività ai momenti della giornata più freddi come la notte o in generale evita di camminare nella fascia oraria delle 11.00 – 14.00.
Come spesso diciamo nei nostri corsi di sopravvivenza, nel deserto, come in ogni altro posto del pianeta si può resistere anche più di una settimana (teoricamente fino ad un massimo di 3) senza mangiare, ma senza bere nel deserto non supereresti la giornata.
Impara a localizzare l’acqua attraverso aree di vegetazione verde, voli di uccelli, tracce di animali o gole/canyon.
I letti prosciugati dei fiumi sono molto rari ma se ne trovate uno potrete tentare uno scavo di fortuna dove la terra è più scura per trovare dell’acqua.
La parte migliore dove scavare è il suolo sabbioso nella parte esterna o in prossimità delle radici delle piante più verdi.
Se scavando trovate della sabbia umida, mettetela in una maglietta o in una panno qualsiasi e comprimetela fortemente per fare assorbire al panno la sua umidità, noterete che dell’acqua comincerà a gocciolare dal panno, usatelo per dissetarvi.
Se fortunatamente invece trovate un corso d’acqua o un lago, fate molta attenzione alle sabbie mobili; prima di tuffarvi controllate quindi con un bastone.
Quando si cade nelle sabbie mobili più ci si muove e ci si agita più si affonda, se provate a tirare fuori le gambe spingendo verso l’alto l’effetto che otterrete sarà di essere tirati sempre di più verso il fondo.
L’unico modo per uscirne è smettere di dibattersi e tentare di sollevare il corpo lentamente verso l’alto, poi si deve cercare di raggiungere la superficie cambiando l’inclinazione del corpo, tirare su le braccia e poi le gambe cercando di raggiungere la posizione orizzontale e infine trascinarsi lentamente strisciando parallelamente alla superficie fino alla riva.
Bere la propria pipì nel deserto aiuta?
Diffidate dalle persone che riferiscono di essersi perse nel deserto e di aver camminato per giorni e giorni, anche settimane, bevendo la propria urina, sono solo leggende.
La pipì dopo giorni di disidratazione sarà molto densa e maleodorante, se riusciste a berla rischiereste persino di vomitarla facendovi stare addirittura peggio.
Ad ogni modo bere la propria pipì potrebbe essere utile solamente nel remoto caso in cui ci serve un piccolissimo ultimo aiuto prima di raggiungere la salvezza (come nel caso di Mauro Prosperi di cui puoi trovare l’intervista completa che gli ho fatto io in persona, la trovi scorrendo in fondo a questo articolo), in tutti gli altri casi creerebbe solo ulteriori danni.
Cosa portare da mangiare nel deserto

Per il cibo da portare con voi durante la vostra avventura nel deserto vanno bene le barrette energetiche, la frutta secca, il porridge, il riso liofilizzato o ancora meglio il cus cus (perché richiede meno acqua per essere cucinato) e in generale qualsiasi tipo di cibo che non richieda di molta acqua per essere consumato e che abbia un elevato apporto calorico.
Se finisco il cibo come sopravvivo nel deserto?

Ricordate innanzitutto che senza mangiare potete resistere mediamente fino a un massimo di 3 settimane, quindi le situazioni in cui vi servirà davvero del cibo per sopravvivere sono molto remote.
Tuttavia trovare cibo nel deserto è veramente difficile ma non impossibile. La prima cosa da fare prima di imbarcarsi in questa avventura, è di studiare in modo approfondito la flora e la fauna del posto e scoprire cosa si può mangiare e cosa no.
Innanzitutto se trovate cibo o ne vostro zaino avete le ultime scorte ricordatevi sempre di razionarle e di mangiare poco ma spesso, se mangiate troppo la digestione farà consumare più liquidi al vostro corpo contribuendo alla disidratazione.
Per quanto riguarda le “poche” piante che potete trovare, come consiglio generale diffidate da quelle che contengono un liquido lattiginoso, 9 volte su 10 è velenoso.
Sulle palme ad esempio si possono trovare dei datteri, per prenderli dovete arrampicarvi facendo attenzione alla corteccia che è molto tagliente. I datteri sono un toccasana nel deserto, essi contengono zuccheri, vitamina C e minerali.
Potete anche trovare dei scorpioni che si nascondono spesso sotto i sassi. Anche se sono letali si possono immobilizzare con un bastone e mangiare, l’importante è togliere il pigidio (le ghiandole velenifere) e l’aculeo ma anche la testa e i pedipalpi (le chele a forma di tenaglia).
Potete mangiare anche i coleotteri per esempio.
Se ne avete la possibilità potete nutrirvi del latte di dromedario, oppure del grasso della sua gobba che è molto nutriente.
Insomma delle soluzioni si trovano ma dovrete studiarle appositamente analizzando la flora e la fauna del deserto che avete scelto di esplorare.
Dormire nel deserto

Parliamo ora nel riposo nel deserto. Come ho già scritto, in alcuni deserti. la notte può essere molto fredda, questo avviene per due motivi: il cielo è quasi sempre sereno e manca quasi totalmente l’umidità nell’aria, condizioni che consentono quindi al Sole di riscaldare l’aria di giorno, ma allo stesso modo di disperdere tutto questo calore di notte.
Per ripararvi dal freddo potete utilizzare le classiche soluzioni che adottereste nei normalissimi trekking di montagna.
Potete utilizzare una Tenda o un Tarp per costruire il vostro rifugio. Un ottima soluzione isolante è la cara amata lana che anche se non molti lo sanno, è un ottimo isolante sia dal caldo che dal freddo. Non a caso molti popoli del deserto usano addirittura abiti in lana.
L’unica pecca della lana purtroppo è il suo peso, quindi se percorrere molti km potete farne tranquillamente a meno acquistando un sacco a pelo e un materassino che vi isoli dal terreno.
Accendere un fuoco, non dovrebbe risultare molto difficile perché la poca legna presente nel deserto è molto secca, quindi potreste accenderlo facilmente, anche in situazioni di sopravvivenza utilizzando un acciarino o con il metodo a frizione (a patto che si sappia fare).
Lo sterco di dromedario può essere utilizzato come combustibile.
Se quando andate a dormire non avete messo tutte le vostre cose dentro la tenda, ricordatevi quando vi svegliate, di controllare sempre gli abiti, gli scarponi e l’attrezzatura poiché scorpioni o serpenti potrebbero aver trovato asilo nelle vostre cose.
Costruire un riparo di emergenza nel deserto

Nel deserto costruire un riparo può diventare una sfida molto ardua. Per cominciare nel tuo zaino non dovrebbe mai mancare un telo e una corda da utilizzare insieme a rocce, cespugli, alberi o arbusti di qualsiasi tipo per farti almeno ombra nelle ore più calde.

Se trovi materiale per costruire, puoi realizzare i classici ripari che si usano nel bushcraft e di cui parliamo abbondantemente qui sul blog e nei nostri corsi di sopravvivenza.
Se non trovi neanche materiale per costruire, guardati prima intorno alla ricerca di cavità nelle rocce o fessure di qualche tipo che anche se claustrofobiche, possano quantomeno proteggerti da caldo e/o tempeste di sabbia.
Tuttavia se non trovi nessun tipo di materiale con cui poter costruire. un piccolo riparo, l’unica soluzione resta quella di costruire/scavare una trincea, una sorta di bara (speriamo che serva per salvarti però in questo caso) dove infilarti, grossa quanto basta per rannicchiarti al suo interno.
“Moltissimi animali scavano delle fosse nel deserto per ripararsi.”
Con la sabbia tolta per scavare la buca dovrai poi realizzare una sorta di muro intorno che consenta di ripararti ulteriormente dal sole.

Per concludere, sempre se con te hai un telo di qualsiasi tipo, puoi usarlo per realizzare un tetto e con delle foglie di palma crei lo strato su cui dormire per isolarti dal terreno.
E’ una soluzione facile? No, per niente.
Costruire un rifugio nella deserto scavando può risultare addirittura deleterio perché richiede un alto dispendio di energie, però magari puoi riuscire a trovare delle fessure già presenti nel terreno da poter sfruttare.
L’unico “trucco” da utilizzare in questo caso è di lavorare sempre e solo nelle ore più fresche che vanno dal tramonto all’alba.
Come superare le notti al freddo nel deserto
In molti deserti la notte può fare molto freddo con temperature che arrivano anche a 0 gradi e come per ogni avventura ovviamente, dovresti avere con te l’equipaggiamento necessario per stare in sicurezza.
Tuttavia in casi estremi potrebbe capitarti di non avere un sacco a pelo o delle coperte con cui coprirti la notte. A Mauro Prosperi ad esempio in questa sua (dis)avventura capitò di bruciare il suo sacco a pelo per farsi vedere dai soccorsi che non si accorsero di lui, facendolo rimanere senza ripari dal freddo.
La tecnica che utilizzò Mauro per proteggersi dal freddo durante la notte è la stessa che ti propongo io e che viene usata anche dai berberi e dagli aborigeni australiani e consiste nello scavare una buca nel deserto e riempirla di braci ardenti per poi ricoprirla con della sabbia.
In questo modo avrai creato un pavimento caldo su cui dormire.
Pericoli del deserto
I princiapli pericoli del deserto sono:
- Temperature: caldo estremo ed escursione termica
- Disidratazione: nel deserto scarseggia l’acqua e con il caldo ne abbiamo più bisogno
- Escursione termica: la notte le temperature possono arrivare fino a 0 gradi
- Tempeste di sabbia
- Alluvioni improvvise (sì lo so che suona strano)
- Animali selvatici
Temperature, escursione termica e disidratazione

Il caldo estremo, la scarsità di approvvigionamenti di acqua con conseguente rischio disidratazione ipertermia (colpo di calore) e in alcuni casi una forte escursione termica, come abbiamo detto fino ad ora, rappresentano i rischi più grandi del deserto e quindi i primi a cui prepararci con un buon equipaggiamento studiato ad hoc e una buona organizzazione del percorso e delle scorte di acqua.
Tempeste di Sabbia

Le tempeste di sabbia possono soffiare fino a 90 km/h e possono farvi perdere completamente l’orientamento poiché all’interno di una tempesta di sabbia la visibilità è pari allo zero.
Mauro Prosperi, un italiano che partecipò alla famosa gara nel deserto del Sahara chiamata Marathon Des Sables, perse proprio l’orientamento a causa di una tempesta di sabbia.

Pensate che percorse centinaia di chilometri fino ad arrivare in Algeria. Dopo 24 ore trovò un santuario mussulmano abbandonato contenente la reliquia di un santo, e sopravvisse bevendo la propria urina. Trovò anche dei pipistrelli appesi al soffitto che decapitò per berne il sangue e mangiarne le interiora. Aspettando in attesa di soccorso, passarono un elicottero e un aeroplano, ma non lo videro.
Prosperi tentò il suicidio tagliandosi le vene, ma a causa della scarsità d’acqua nel proprio organismo e del calore, il suo sangue era divenuto troppo denso perché potesse morire dissanguato.
Rifocillatosi, riprese il cammino nel deserto seguendo un suggerimento Tuareg datogli prima dell’inizio della gara, ossia di dirigersi verso le prime nubi del mattino. Prosperi proseguì per 9 giorni nel deserto cibandosi di cactus, serpenti e topi catturati, quando si imbatté in una famiglia di pastori nomadi che lo dissetò con latte di capra per poi portarlo ad un campo militare algerino e da lì in un ospedale. Aveva percorso 299 chilometri nella direzione sbagliata ed aveva perso 15 chilogrammi di peso.
Dalla sua avventura Prosperi scrisse il libro autobiografico “10 giorni oltre la vita”. Nonostante la terribile esperienza Prosperi ripeté la gara per ben altre 7 volte.
Se ti interessa sapere di più su questa avventura/disavventura, ti consiglio di guarda l’intervista che ho avuto il piacere di fargli in diretta sulla nostra Pagina Facebook:
Se ti piacciono questo genere di interviste ti consiglio di seguire il mio canale YouTube e quello di Bushcrafter dove parleremo solo di Esplorazioni e Avventure nei posti più remoti del pianeta.
Alluvioni improvvise

Proprio così, anche se può suonare strano. Nel deserto piove pochissimo ma quando succede, le piogge sono spesso molto violente. Bisogna evitare di bivaccare sul letto di un fiume secco perché potrebbe trasformarsi in pochissimo tempo in un fortissimo torrente che può spazzarti via.
Animali selvatici del deserto
Ci sono moltissimi animali selvatici nel deserto. Ovviamente anche in questo caso dovrai informarti in base al deserto che deciderai di esplorare ma i rischi non sono moltissimi rispetto ad altre zone.
Tra gli animali che possono crearti problemi c’è sicuramente lo scorpione. Se uno scorpione vi cammina addosso, esiste un unico modo per afferrarlo, ed è della coda tenendo sotto controllo il pungiglione, ma bisogna essere velocissimi; l’estremità della coda dello scorpione è composta da piccolissimi peli che rilevano anche il minimo movimento nell’aria circostante. Comunque il pungiglione è la sua unica arma, una volta neutralizzato l’artropode diventa innocuo.
Inoltre per tenerlo lontano puoi usare la cenere del fuoco per creare un perimetro che lo scorpione non supererà.

Un’altro animale potenzialmente pericoloso è la vipera cornuta, presente nell’Africa settentrionale e nel Medio Oriente.
Anche se ovviamente non morde senza motivo, ha un carattere irritabile ed aggressivo. Se viene provocata non cerca la fuga ma tende a reagire.
Quando si sente in pericolo solleva la parte anteriore del corpo nella posizione di attacco ad S. Strofina inoltre le squame oblique dei fianchi le une contro le altre producendo così un suono inquietante

Tuttavia il veleno di questa vipera non è particolarmente dannoso per l’uomo
I sintomi locali di avvelenamento sono dolore e gonfiore, lividi e possibile necrosi nella zona del morso.
I sintomi sistemici comprendono:
- Mal di testa, vertigini
- Nausea e vomito
- Dolori muscolari, diarrea
- Convulsioni
- Necrosi
- Emorragie
- Collasso
Il tasso di mortalità per il morso non trattato di una vipera cornuta del deserto è molto basso, meno dell’1%.
Un altro animale che potrebbe rappresentare un problema è il Dromedario o il Cammello selvatico, specialmente se è un maschio alfa e noi siamo in compagnia di altri dromedari femmine. Molto remoto.

Ci sono poi altri animali, come per esempio i coyote oppure i struzzi e tanti altri, che però rappresentano molto raramente un problema, l’importante è fare attenzione e non provocarli inutilmente.
Altri consigli utili:
- Potete utilizzate la carbonella come tinta per creare delle strisce nere sotto gli occhi ai lati del naso, per proteggere gli occhi dal riflesso dai raggi del sole (come fanno i giocatori di football americano).
- Se in lontananza avvistate degli alberi o della vegetazione cercate di raggiungerla potreste aver trovato un oasi. Trovare un’oasi nel deserto equivale a trovare acqua, cibo, riparo e molto spesso insediamenti umani.
- Trovare un albero o delle palme isolate equivale a trovare un riparo all’ombra e talvolta anche del cibo e dell’acqua.
- La sostanza gommosa (gomma arabica) che si trova sui rami spinosi dell’Acacia nilotica può essere masticate per alleviare il senso di sete e di fame. La pianta inoltre ha proprietà antidiarroiche ed emollienti, ed è utilizzata come rimedio naturale contro la dissenteria, per il trattamento di lesioni cutanee, piaghe o ulcere. Il legno di quest’albero è molto resistente e durevole, e si può utilizzare per la costruzione di rifugi o come combustibile. L’Acacia nilotica è capace di crescere in terreni alcalini, sabbiosi e rocciosi, cresce fino a 2000 metri di altitudine e resiste a temperature molto elevate.
- Nel deserto torrido si possono avere i famosi MIRAGGI. Un miraggio è un illusione ottica naturale che può far illudere di vedere un lago in lontananza, in realtà si tratta del riflesso del cielo creato dal sole sul suolo.
Conclusioni
Organizzare un trekking nel deserto è una di quelle avventura che prima o poi nella vita andrebbero fatte e noi con Bushcrafter ci stiamo impegnando per fornire tutti gli strumenti di formazione e le guide utili per aiutarti ad organizzare il tuo trekking personale oppure scegliere di partire con noi per i nostri viaggi avventura.
Nelle nostre spedizioni sarai tu il protagonista assoluto. Sarà un viaggio davvero avventuroso, non di certo una breve escursione con i cammelli in tende di lusso. Vivrai esperienze dure a volte, magiche altre volte ma soprattuto autentiche.
Imparerai tutti i segreti della zona che esploriamo e dell’organizzazione che c’è dietro, direttamente sul posto chiedendo al capo spedizione tutto quello che vorrai.
Trovi le spedizioni in programma cliccando qui.
Per questo articolo è tutto! Se hai mai organizzato o partecipato ad un trekking nel deserto in autosufficienza scrivimi nei commenti così ne parliamo insieme, mi farebbe piacere.
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Al prossimo articolo,
Simone
2 risposte
Simone Grazie. Ogni articolo che ci regali è una grande esperienza che metti a disposizione. Tante tante informazioni interessanti.
Grazie mille Daniela! Commenti come questi mi danno la giusta carica per continuare a fare bene e migliorare! Grazie mille 🙏